CULTURA & SPETTACOLO
'Palcoscenico della legalità' per il Salvemini
Tra teatro, consapevolezza e legalità, gli alunni del 'Salvemini' hanno preso parte a tre workshop terminati con la visione de 'il Sindaco Pescatore' di Ettore Bassi
Fasano - Che il teatro sia vita, in uno scambio di ruoli e situazioni, gli alunni delle sedi Itet, Ipseoa e Ipsia dell'IISS “G. Salvemini” lo hanno sperimentato, indossando metaforicamente vesti non proprie, imparando cosa vuol dire immedesimarsi, provare empatia, condividere stati d'animo: l'etica di una cittadinanza comune è il pensiero sotteso a questo laboratorio teatrale dal titolo “Palcoscenico della legalità”, con il coordinamento della prof.ssa Rosa Bisanti, all'interno del progetto SANA (Avviso Bellezza e Legalità della Regione Puglia) e promosso dalla cooperativa @Equoenonsolo. Sotto la guida magistrale dell'attore Ettore Bassi, i ragazzi hanno fatto un viaggio all'interno della legalità conoscendo la figura di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore, ucciso barbaramente per mano di uno o più attentatori in un agguato, di cui si sospetta la matrice camorristica, ancora oggetto di indagini da parte della magistratura.
Tre workshop durante i quali i ragazzi hanno conosciuto la storia del teatro, le tecniche basilari di recitazione ma, soprattutto, hanno attivato nuove consapevolezze per una maggiore conoscenza di sé e un potenziamento dell'autostima e del rispetto reciproco. Un' esperienza coinvolgente durante la quale hanno rafforzato la disponibilità ad interagire positivamente all'interno di un gruppo, lavorando per l'integrazione ed il superamento delle differenze di genere, di razza, di abilità, di pensiero.
Il 23 novembre, presso il teatro Sociale, dopo brevi interventi della Dirigente scolastica dell'IISS “G. Salvemini”, prof.ssa Maria Convertino, della prof.ssa Rosa Bisanti e della responsabile della cooperativa @Equoenonsolo, Milena D'Amico, il sipario si è alzato e il silenzio è calato in platea.
Ettore Bassi ripercorre la vita di Angelo Vassallo, nel tentativo di spiegare al suo carnefice le motivazioni per cui non deve premere quel grilletto. I nove secondi che impiega il proiettile per colpire l'uomo si trasformano in un'ora e quindici minuti di monologo di rara intensità, che hanno rapito l'attenzione dei centotrenta studenti presenti. Nove secondi vissuti attraverso la sensibilità di ognuno, amplificati, rivissuti, espansi nel tempo lungo della partecipazione emotiva ad una vita non propria.
L'ennesima dimostrazione del successo delle buone pratiche di educazione alla cittadinanza di cui i ragazzi diventano componente attiva, facendosi portavoce di un'idea di scuola che guida, unisce, favorendo la consapevolezza di sé e delle relazioni con l'altro, accogliendo il nuovo, il giusto: un'idea di Bene comune, quindi che, con la mediazione del teatro, si traduce in esperienza, emozioni vissute, occasioni per riflettere scegliendo da che parte stare.
di Redazione
28/11/2021 alle 07:41:37
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